Non sei solo: a chi ci rivolgiamo?
A un bambino, un ragazzo vicino alla maggiore età, un genitore alla ricerca di una vita migliore per sé e la sua famiglia. Può essere migrante o cittadino del suo paese di origine. Tuttavia è solo e senza protezione; se minorenne, è senza genitori o adulti che pensino a lui e al suo futuro, un ragazzino che potrebbe avere il volto dei nostri figli.
“Non sei solo” è quello che ognuno di noi vorrebbe sentirsi dire in un momento drammatico della propria vita, come quello che accade ogni giorno a migliaia di persone nel mondo coinvolte da fenomeni migratori.
Per questo, con “non6solo”, si è voluto connotare la campagna di CIAI sui possibili modelli di accoglienza per giovani soli e migranti, specialmente se minorenni.
La campagna intende scuotere le coscienze, contrastare false credenze sui fenomeni migratori, anche interni ai paesi di origine dei migranti, e al tempo stesso sostenere progetti di protezione, accoglienza e integrazione, in Italia e all’estero.
La lunga esperienza di CIAI a favore di bambini abbandonati e soli ha permesso di identificare con chiarezza la necessità di interventi su misura, perché chiunque possa essere considerato e trattato come un figlio, ovunque si trovi privato di diritti, senza protezione, solo.
Il valore fondativo di CIAI è l’accoglienza, realizzata da sempre attraverso l’adozione di bambini abbandonati diventati figli, di per sé portatori di un bagaglio di vissuti complessi e di una doppia appartenenza culturale.
In un’ottica di lungo periodo – e non in termini emergenziali – oggi CIAI, attraverso i diversi progetti sostenuti da questa campagna, si impegna perché questi bambini, ragazzi e giovani possano essere protetti, accolti, curati se necessario; messi nelle condizioni di ricevere conoscenze e formazione, partecipi e consapevoli rispetto alle scelte da fare in futuro per diventare cittadini a pieno diritto, ovunque si trovino.
Come farebbe qualsiasi genitore con i propri figli.